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Guido Battistini racconta “Villasanta prima di Villasanta”

L’autore e il libro

Si aggiunge un nuovo e importante libro sulla storia di Villasanta. L’autore, Guido Battistini, nasce nelle Marche il 7 novembre 1951 e si trasferisce ancora in fasce a Villasanta, dove entrambi i genitori insegnavano nelle locali scuole elementari. Ha poi studiato al liceo classico Zucchi di Monza e si è laureato in Economia all’università Bocconi di Milano. Con il passare degli anni, si è legato a Villasanta e al suo territorio, impegnandosi nella politica locale dal 1995 al 2014 come consigliere comunale, poi come assessore alla Cultura e infine come assessore all’Urbanistica.

Durante questo impegno amministrativo, si è appassionato ad esplorare la storia di Villasanta, a capire come la cittadina fosse giunta a configurarsi nel suo stato attuale e le dinamiche socio-economiche che accompagnarono il suo sviluppo. Abbandonato nel 2014 l’impegno politico, ha continuato a contribuire alla comunità cittadina approfondendo e sviluppando le ricerche storiche sul nostro paese, senza tralasciare l’impegno in altri ambiti di volontariato sociale, come l’Associazione Amici della Speranza.

Atto originale del censimento di La Santa del 1537

Ne è emerso un risultato assai interessante, con scoperte spesso inedite e sorprendenti, tanto da divulgarle alla cittadinanza per renderla partecipe. Ha iniziato allestendo le due grandi tavole delle mappe dei Catasti storici di metà ‘700 e metà ‘800, esposte in modo permanente in via Garibaldi, sul muro esterno della Casa dei Popoli. Successivamente ha creato il sito internet www.Storiadivillasanta.it in cui ha iniziato a inserire documenti, immagini e dati; poi ha aperto una pagina Facebook e condotto una serie di conferenze pubbliche nella sala del camino di villa Camperio, peraltro molto partecipate. Sempre in villa Camperio, in collaborazione con la Biblioteca e l’Istituto Comprensivo, ha condotto con alcune classi laboratori sulla storia del nostro paese, partendo dalle fonti. Infine ha allestito una mostra di pannelli descrittivi, poi donata al Comune di Villasanta ed attualmente parte integrante della sala conferenze di villa Camperio.

Guido Battistini, come è iniziata la ricerca sulla storia di Villasanta?

Ho iniziato con la ricerca delle mappe dei due catasti presso l’archivio storico di Milano: il catasto Teresiano di metà Settecento e quello del Lombardo Veneto di metà Ottocento.

Perché proprio queste mappe?
Durante l’esperienza amministrativa di assessore all’Urbanistica, nell’ambito della stesura dei Pgt-Piano di Governo del Territorio i tecnici urbanisti inserivano, nella documentazione, alcuni cenni e mappe storiche per mettere a fuoco una visione temporale ampia, prendendo in esame i trascorsi storici. Tuttavia questi interessanti dati restavano a conoscenza di pochissimi cittadini. Allora ho pensato alla possibilità di renderli maggiormente fruibili alla cittadinanza, cominciando a divulgarne gli aspetti più stimolanti, come potevano essere appunto le mappe catastali. Nell’archivio storico ho recuperato quanto cercavo e sono riuscito a ricostruire le mappe riguardanti Villasanta, producendo i due grandi pannelli esposti in via Garibaldi.

La ricerca, tuttavia è andata ben oltre…

Proprio consultando l’Archivio storico di Milano, ho scoperto la presenza di una quantità significativa di materiale sul nostro territorio che giaceva inutilizzato praticamente “da secoli”. L’impulso a prenderne visione e darne diffusione ha preso il sopravvento e mi sono lasciato trascinare a seguire i tanti rivoli che mi si presentavano davanti.

Bisogna mettere i guanti per consultare i materiali?

Lì no; nel Duomo di Monza si, quando ho consultato una pergamena del 768.

Era un documento prezioso?

Si, è stato anche emozionante maneggiare un documento così.

I rivoli “tentatori” sono argomenti, temi?

Si, funziona così: seguendo un filone tematico, si apre un mondo in cui si scoprono nuove e a volte inaspettate conoscenze; più si procede e più si moltiplicano. Oltre all’archivio storico, ho poi consultato le biblioteche milanesi Trivulziana, Ambrosiana e Braidense e gli archivi storici di Monza e Villasanta.

Quali sono stati i percorsi principali di ricerca?

Partendo dalle mappe, i primi si sono concentrati sulle acque, il fiume con le rogge, i mulini. Ne sono poi seguiti altri: l’agricoltura, le religione, le chiese, i conventi, il censo. Ho consultato un’enorme mole di documenti. Perché, dovendo ricercare nel dettaglio Villasanta, ho dovuto consultare corposi volumi e cataloghi, per trovare a volte riferimenti anche solo minimali al contesto di ricerca. Ho incontrato le maggiori difficoltà nella decifrazione delle antiche pergamene, utilizzate fino a tutto il 1500, per le quali ho dovuto appoggiarmi a tecnici specializzati.

Quanti volumi hai consultato?

Ne ho consultati migliaia, trovando risultati utili in qualche centinaio. Quindi ho condensato il materiale utile, sempre per argomenti, e ho iniziato a pubblicarlo a puntate nel sito dedicato.

Il libro è la naturale conseguenza di questo grande lavoro?

Finita la trasposizione del materiale nel sito, mi sono arrivate tante richieste perché seguisse anche una documentazione cartacea.

Il risultato mi sembra decisamente consistente…

In effetti le 380 pagine del testo sono già il frutto di una seria sintesi del materiale accumulato. Va considerato che l’arco temporale considerato è quello che parte dall’epoca romana ai primi decenni del ‘900. Ho come l’impressione che nell’opinione corrente si pensi alla nostra comunità come ad un soggetto di cui si possa rinvenire ben poca traccia del suo passato. Non è proprio così! Le tracce ci sono, anche se magari non di eventi e realizzazioni di portata storica con la S maiuscola ma ben evidenti e “per noi” decisamente significative.

Una delle conferenze nella sala del camino di villa Camperio, 2016. Foto di Pino Timpani

Prima avevi condotto anche una serie di conferenze in Villa Camperio?

Sì, erano conferenze per temi, in parallelo agli aggiornamenti nel sito. In quel periodo è stato molto bello il lavoro dei laboratori fatti con le scuole, sia elementari che medie. Qui sono stati molto utili i pannelli descrittivi ma anche la curiosità e la vivacità dei partecipanti.

In tutti questi anni di impegno in questo campo, hai registrato interesse da parte del paese ?

Devo dire che in questo mio lavoro sono sempre stato rincuorato dall’interesse e dall’approvazione che arrivava da un buon numero di concittadini. Anche la serata di presentazione del libro in fondo ha visto la partecipazione di un centinaio di ascoltatori. E guarda che questo dato mi ha sempre restituito non solo una gratificazione personale ma soprattutto il segno di una diffuso “senso di comunità” , senso di appartenenza e di attenzione ad una identità locale – non localistica – che mi sembra assolutamente da mantenere e consolidare.

Il tuo lavoro, però non comprende tutta la storia del Novecento fino ai nostri giorni. Per quale motivo?

Su Villasanta, esistono già una serie interessante di pubblicazioni che insistono principalmente su questi decenni. Alcune sono più delle cronache, di “come eravamo”, con qualche accenno storico, ma essenzialmente insistono tutte proprio sul Novecento, con qualche appunto su fine Ottocento. Mancavano i tanti secoli precedenti e in effetti, il lavoro prodotto nel libro riguarda il territorio di Villasanta “prima di Villasanta” e si ferma, a parte qualche notizia, nel 1929, quando Villasanta nasce come comune.

Quindi, per i villasantesi, possiamo dire che si apre un mondo nuovo?

Per molti versi direi sì: concentrandomi su questo e partendo di fatto praticamente da zero, perché non c’era quasi nulla, è stato un susseguirsi di scoperte, possiamo dire di novità, di dinamiche non ben conosciute.

Nel libro si racconta del territorio come di un ambito frazionato, fatto di cascine aggregate in piccoli comuni o frazioni. Queste avevano relazioni tra loro?

Certamente. Era un insieme di piccoli comuni. Proprio comuni autonomi. A inizio Settecento, esistevano i contesti di La Santa, frazione di Monza; il comune di Villa San Fiorano, nato nel tardo Cinquecento dall’unione dei comuni di La Villa e di San Fiorano; il comune di Sant’Alessandro, il comune di Costa Taverna, il comune di Sesto Giovane.

Questa forte frammentazione ha reso decisamente complicato il mio lavoro di ricerca. Nei cataloghi dove individuare gli oggetti di ricerca non appare infatti il nome di Villasanta bensì quello dei tanti comuni presenti.

Il primo passaggio è dunque la costituzione del comune di Villa San Fiorano !?

Villasanta nasce da un’aggregazione progressiva delle tessere di questo puzzle che vede il passaggio finale con l’unione di Villa San Fiorano con La Santa nel 1929, attraverso una serie di meccanismi particolari. Al di là di questo frazionamento amministrativo, le connotazioni economico-sociali erano comunque uguali per tutto il nostro territorio. Siamo sempre rimasti in presenza di un forte contesto agricolo abitato essenzialmente da contadini, più o meno ricchi, da piccoli commercianti e da alcuni mugnai. Sostanzialmente era quello che si definisce storicamente l’agro monzese, con omogeneità del tessuto sociale e produttivo. Anche la trasformazione tardo ottocentesca verso la moderna fase industriale avverrà in modo uniforme su tutto il territorio.

Da questo testo si evincono notizie anche dettagliate sui nostri concittadini dei secoli passati.

In effetti direi che si può decisamente parlare di “storia locale”. Troviamo i nomi, le professioni e gli indirizzi dei nostri antichi concittadini e le notizie sulle loro vicende quotidiane. In questo contesto “paesano” ho però sempre cercato di inserire queste informazioni in quello che era il contesto storico più generale, che inevitabilmente ha sempre condizionato le vicende individuali e delle piccole comunità, come le nostre.

Altri tuoi progetti in campo “storico” ?

Con la pubblicazione del libro penso di aver chiuso il mio percorso di ricerca e divulgazione in materia. Resto chiaramente disponibile ad ogni possibile collaborazione sia con l’amministrazione e soprattutto con le scuole villasantesi. Ricordo ad esempio che fra non molti anni ci troveremo a celebrare il Centenario del nostro comune e bisognerà cominciare a prepararci con buon anticipo!

Il libro si può acquistare presso la libreria Pagina 59, in via Confalonieri.

Nella gallery fotografica, alcuni momenti della serata.

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