Si intitola Ragnatele. Fili che connettono il mondo la quinta edizione del Festival delle geografie, promosso dall’Associazione Casa dei Popoli con varie partnership, istituzionali e non.
E proprio come una ragnatela, l’iniziativa – che pur resta centrata in villa Camperio, nel cuore di Villasanta – ha allargato le sue maglie e travalicato i confini del paese: si presenterà infatti, ai tanti che la seguono, venerdì prossimo, 8 settembre, con una anteprima di sicuro richiamo al teatro Binario 7 di Monza.
“Dopo cinque anni – sottolineano gli organizzatori – è tempo di diventare un po’ più grandi e di provare a coinvolgere anche il pubblico del nostro capoluogo di provincia. Lo faremo, a nostro modo, con una serata di approfondimenti, racconti, suggestioni, tra geografia, storia e letteratura a cavallo d’Asia e Europa di ieri e di oggi.”
La serata si aprirà alle 19 con la lectio magistralis di Dino Gavinelli, professore di Geografia e presidente della Scuola di Scienze della Mediazione linguistica e culturale dell’Università degli Studi di Milano, che accompagnerà gli ascoltatori lungo i percorsi delle nuove reti che connettono Asia ed Europa con una conferenza dal titolo: Le nuove vie della seta percorsi locali e scenari globali.
Da ormai un decennio nei documenti strategici della politica cinese compare, dietro a slogan come One Belt, One Road o Silk Road Initiative, l’idea di tessere nuove reti di connessione tra la Cina e il mondo, con particolare attenzione ad Asia, Africa ed Europa. Il discorso politico rievoca il passato per legittimare le azioni di oggi e domani: un piano di penetrazione in aree regionali strategiche per Pechino, composto soprattutto di investimenti e infrastrutture, teso soprattutto a risolvere alcuni problemi chiave di politica interna e stabilità del paese, e un tentativo di condizionare gli scenari geopolitici globali, proponendo un’altra idea di globalizzazione, che possa compensare quella americana in auge dalla metà del secolo scorso.
Alle ore 20 è prevista una pausa con aperitivo.
Alle 21 si riprenderà con l’intervento di Lorena Ferrari che, a nome della Casa dei Popoli, presenterà senso e contenuti della quinta edizione del festival.
Pochi minuti dopo, alle 21.10 si entrerà nel vivo delle “ragnatele” con lo scrittore Kamal Abdullah, un intellettuale fra i più noti del mondo azero, rettore dell’Università di Baku e romanziere acclamato, che sarà in dialogo con lo storico medievalista italiano Franco Cardini. Con i loro interventi – sul tema Manoscritti incompleti e geografie fantastiche – verrà fatto un lungo passo indietro nel tempo, con l’idea di ridiscutere i luoghi simbolo dell’immaginario geografico medievale tra Europa e Asia e di farlo a partire da quella lunga serie di narrazioni letterarie che assai spesso hanno finito per trasformare la realtà a partire proprio da elementi immaginari. Manoscritti e mappe geografiche saranno intrecciate per mostrare lo straordinario legame tra immaginazione e realtà che domina gran parte del medioevo. Attraverso riflessioni di ordine storico e letterario i relatori riprenderanno quelle tematiche capaci di fondare l’immaginario collettivo medievale, mostrando i punti comuni ereditati dal nostro contemporaneo. Si partirà allora dal significato del manoscritto per giungere presto alla mappa geografica ma tutto, nel solco della migliore tradizione medievale, apparirà senza alcuna soluzione di continuità.
Dopo questo ghiotto antipasto, Il libro del Mondo – questo, come i lettori del Punto ricorderanno, è il titolo generale del festival fin dalla prima edizione – verrà aperto e minuziosamente compulsato, in villa Camperio, nelle quattro serate comprese fra il 21 e il 24 settembre. Numerosissimi gli eventi – fra i quali anche la novità di una biciclettata nelle strade di Villasanta all’insegna della mobilità lenta – tutti consultabili fin d’ora sul sito https://www.festivalgeografie.it/
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