Ambiente

Poesia che fiorisci…

Le hanno realizzate i detenuti del carcere di Monza e da ottobre saranno collocate nel nuovo giardino di piazza Canova, a sant’Alessandro.

Sono le Fioriere poetiche, 5 grandi casse in multistrato marino e legno di larice, una specie autoctona scelta proprio per il suo basso impatto ambientale. Sui listelli che le compongono sono stati scritti a mano versi tratti dalle poesie scritte dagli stessi detenuti, raccolte nei volumi Il giardino delle ortiche e Voci lontane.

Le fioriere, realizzate con gli 8.900 euro incassati attraverso il 5 per 1.000 e destinati al progetto degli Orti Urbani, conterranno fiori e piante aromatiche a disposizione dei cittadini del quartiere.

Da sinistra, l’architetto Terenghi e il professor Galbiati

Da punto di vista operativo, il progetto è stato seguito dalla Cooperativa Azalea Onlus di Lissone che si occupa dell’inserimento lavorativo di categorie fragili di popolazione: detenuti, ex-tossicodipendenti, soggetti con disabilità. L’architetto Marco Terenghi ha progettato le fioriere e Carlo Galbiati, docente dell’I.I.S. G Meroni di Lissone, ha guidato il laboratorio di falegnameria in carcere, cui hanno partecipato 3 persone.

“Sono particolarmente soddisfatta di questo progetto – osserva l’assessore all’Ambiente, Gabriella Garatti – che ha visto lavorare in rete numerose realtà, unite dalla stessa finalità sociale. Trovo quindi perfetta l’idea del Tavolo Ambiente Ecologia di scegliere tra le nuove piantumazioni le erbe aromatiche e di metterle a disposizione dei cittadini che vorranno utilizzarle. Crediamo che questo progetto, da Villasanta, si possa ripetere anche ad altri comuni, creando una continuità per questa esperienza vissuta da persone detenute”.

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